La mia Scuola
Vai con la musica!
Scuola emergenza Coronavirus 2020

Sezioni principali


Servizi


Feed RSS

Valid CSS! Valid HTML 4.01 Transitional

Utenti nel sito: 561
Fine colonna 1
 

Sintesi del Novecento

SINTESI DEL NOVECENTO

 

Il Novecento rappresenta veramente un momento particolare per quanto riguarda qualunque tipo di arte: letteratura, arti figurative, musica.

Non si punta più, in tutte le arti, alla ricerca del bello fine a se stesso, ma al significativo, anche a costo di rivoluzionare quelli che sono stati i concetti vigenti, fino a quel momento, dell’arte e dei suoi sistemi.

 

La musica del Novecento ricerca la novità in vari settori:

 

MUSICA CLASSICA CONTEMPORANEA

Dal punto di vista del sistema tonale, nel Novecento si ricercano nuove strade, che si discostano dal modi maggiore e minore che, oramai, sono diventati stretti ed antiquati per esprimere tutte le sensazioni che il nuovo artista vuole mostrare. Nascono alcune correnti e vari artisti che ricorrono a particolari espedienti per esprimere i loro intenti. Queste correnti, che partono da musicisti capofila, rispondono al nome di Politonalità, Impressionismo, Espressionismo, Futurismo, Musica aleatoria, Musica elettronica, informatica, spaziale…

 

STRUMENTI

La scelta dell’organico strumentale varia a seconda delle correnti. Emergono comunque legni, ottoni e percussioni rispetto agli archi; vi sono molte trasformazioni negli organici tradizionali.

Anche le voci subiscono significativi mutamenti. Si cercano modalità di canto assai diverse dal passato.

Il rumore e il silenzio entrano a far parte della musica, che non viene più considerata, come nel passato, un’arte adatta ad esprimere il bello.

 

VOCI

La voce impostata, che tanta parte aveva avuto nei secoli precedenti, subisce un declino a causa della diffusione dell’amplificazione. Grazie al microfono il cantante può esprimere tutta la propria personalità, senza sottostare a regole e stili codificati nel tempo.  Si assiste a una trasformazione della voce prodotta con i sistemi più moderni, in particolare con il nastro magnetico e, negli ultimi decenni, con l’informatica. Naturalmente la voce impostata sopravvive nelle esecuzioni di concerti classici e di opere liriche.

L’opera continua comunque la sua ascesa almeno fino agli anni trenta e, anche se attualmente vengono create nuove opere, possiamo dire che questo genere vive quasi esclusivamente grazie a composizioni del passato, particolarmente di Verdi, Wagner, Puccini, Rossini, Donizetti e Bellini.

 

MUSICA JAZZ

Il jazz trova la sua collocazione nel Novecento. Dal ragtime, nato e diffuso tra la fine dell’Ottocento il jazz influenza anche, in modo notevole, la cosiddetta musica classica. Molti grandi musicisti, tra cui Stravinskij, attingono alle modalità del jazz per alcune delle loro composizioni.

 

MUSICA D’USO

Con la parola “musica d’uso” o “musica leggera” si intende tutta quella musica che si distacca dalla musica classica, e va verso altri modi di utilizzare voci e strumenti, definibili con il termine di canzone, musical, musica pop, rock, house… ossia di quella musica che viene ascoltata con maggior frequenza, trasmessa sia in live, sia con mezzi di massa, dalla radio alla televisione, a Internet.

 

 

 

 

LE CORRENTI DEL PRIMO NOVECENTO

 

Grazie a musicisti capofila, tra la fine del 1800 e il 1915 nascono in Europa alcune correnti musicali:

 

Impressionismo: iniziato, alla fine dell’Ottocento, con il francese Claude Debussy, l’Impressionismo cerca nuovi effetti sonori utilizzando in particolare una scala formata da soli toni, detta “scala esatonale”. Debussy, per mezzo di questa successione di suoni, crea ricercati effetti di sospensione, incertezza, sogno, sia attraverso il pianoforte, sia con un’orchestra in cui esalta in particolare il suono dei legni e degli ottoni.  Anche Maurice Ravel, conterraneo di Debussy, utilizza spesso questo sistema per creare le sue composizioni.

Politonalità: nel 1913, con il balletto “La sagra della primavera”, il russo Igor Stravinskij sovrappone due o più tonalità del sistema temperato per creare effetti davvero sorprendenti. Il pubblico, non abituato a questo tipo di suoni, rifiuta inizialmente questo sistema che, comunque, in brevissimo tempo, avrà  un successo mondiale.

Espressionismo: L’Espressionismo rappresenta il passaggio dal sistema tonale (quello delle scale maggiori e minori, utilizzato per la prima volta nel Barocco), a quello atonale, ossia privo di atonalità. Con Arnold Schoenberg nasce una musica significativa, aderente alla situazione politico – sociale del periodo della prima Guerra mondiale. L’ascoltatore, privato della tonalità e del sistema cui era stato abituato da secoli, avverte un senso di smarrimento, inquietudine.

Futurismo: questa corrente letteraria, artistica e musicale, propone l’esaltazione del rumore, della confusione, dello stravolgimento che avviene nel Novecento, dati dall’avvento della meccanizzazione e delle nuove invenzioni. Il più importante esponente del Futurismo musicale è Francesco Balilla Pratella.

 

 

DALLA PRIMA ALLA SECONDA GUERRA MONDIALE

 

Il Neoclassicismo: il rifiuto delle novità apportate alla musica nei primi anni del Novecento porta al Neoclassicismo, una nuova corrente che si ispira alle opere del passato, alla quale aderiscono compositori italiani, come Ottorino Respighi, Alfredo Casella e Goffredo Petrassi e compositori esteri, tra cui Igor Stravinskij. I musicisti italiani comunque ricercano un nuovo linguaggio grazie all’utilizzo di temi popolari inseriti nelle loro composizioni, dando origine alla scuola nazionale italiana, similmente a ciò che avevano fatto, nel tardo Romanticismo, i compositori del nord Europa.

La Dodecafonia: Ispirandosi alla scala dodecafonica (atonale) di Schoenberg, che sta alla base dell'Espressionismo, Alban Berg crea un sistema che si basa sulla intera serie dei dodici semitoni della scala, i quali creano il “tema musicale” portante del pezzo. Ovviamente, la musica che scaturisce da questo sistema non si presta ad essere melodica, rilassante, ma risulta essere una grande creatrice di inquietudini. Tra i compositori italiani che fanno ricorso a questo sistema, Luigi Nono.

 

 

IL SECONDO DOPOGUERRA

 

Dopo il secondo conflitto mondiale assistiamo alla ricerca di nuovi linguaggi musicali che non sfruttano, per comporre, solo i suoni e gli strumenti codificati del tempo, ma rumori, ritmi strani, timbri realizzati con qualsiasi oggetto e mezzo presente.

Con l’avvento dell’elettronica in musica, si assiste alla ricerca di nuovi timbri e sistemi per realizzare le composizioni.

Musica aleatoria: tra le correnti più significative del periodo riveste un ruolo assai importante la musica aleatoria, basata sulla casualità. Il maggior esponente di questo tipo di musica è John Cage, compositore statunitense che escogita ogni mezzo per fare musica: dal pianoforte preparato, in cui inserisce, sopra le corde, bulloni, pezzi di ferro e ogni sorta di oggetto per ottenere particolari suoni, a effetti ottenuti mediante rumori casuali e silenzi.

Musica concreta: Suoni e rumori della vita quotidiana sono alla base di questo tipo di musica, creata con effetti sonori reali, che si contrappongono a quelli artificiali creati fino a quel momento dall’uomo, come il sistema temperato.

Musica elettronica e informatica: l’elettronica e l’informatica sono di aiuto ai compositori per realizzare nuovi timbri sonori e per la manipolazione dei suoni e dei rumori. Pioniere di questo genere musicale è Karlheinz Stockhausen. In Italia la musica elettronica è praticata da Bruno Maderna e Luciano Berio.

 

 

 


Categoria: La mia Scuola Data di creazione: 01/12/2013
Sottocategoria: Storia della musica sintesi Ultima modifica: 13/07/2016
Permalink: Sintesi del Novecento Tag: Sintesi del Novecento
Inserita da: Pier Giacomo Zauli Pagina vista 12581 volte
  Feed RSS Stampa la pagina ...  

Fine colonna 2
Torna indietro Torna su - access key T