SINTESI DEL
ROMANTICISMO
Il
Romanticismo comprende un periodo che va dal 1815 a circa il 1900.
Si è solito
dividerlo in due parti: il Primo Romanticismo (dal 1815 al 1850 circa) ed il Secondo
Romanticismo, da 1850 agli inizi del Novecento.
Il Romanticismo,
a differenza del Classicismo, rappresenta il trionfo della libertà espressiva e
del sentimento, l’esaltazione del pensiero dell’artista che si differenzia da
quello di tutti gli altri, alla ricerca di un proprio stile.
Musicalmente
parlando assistiamo ad una vera e propria trasformazione delle forme. Il
musicista, pur conservando le forme principali sviluppate nel Barocco e nel
Classicismo (Concerti, Sonate, Sinfonie) ne crea di nuove (Notturni, Bagatelle,
Polacche, Studi…) ed amplia le strutture compositive delle altre, trasformandole
a seconda del proprio gusto.
IL PRIMO
ROMANTICISMO
Il primo
compositore che si affaccia al Romanticismo può essere considerato Beethoven.
All’inizio del 1800 questo compositore inizia a mostrare delle caratteristiche
tipiche del Romanticismo: utilizzo del pianoforte a livello estremamente
espressivo; ampliamento dell’orchestra; dilatazione della forma sonata; grande
espressività e personalità: novità compositive del tutto eccezionali. Tra le
altre novità che lo fanno essere un compositore del tutto romantico, la non
sudditanza a un signore. Beethoven può essere considerato il primo compositore
che, per vivere e guadagnare, non si appoggia ad un sovrano, ma ad amici,
committenti, che gli acquistano personalmente le opere. In questo modo egli
decide cosa comporre, e non si sente obbligato alle scelte ed ai gusti del suo
sovrano, come, invece, succedeva nei compositori precedenti, in particolare ad
Haydn e a Mozart.
L’indipendenza,
comunque, oltre a portare ad una creatività spontanea, non lascia al
compositore quella tranquillità finanziaria che poteva esserci nei secoli
precedenti, quando il mecenate, il protettore, pensava a tutti i fabbisogni
pratici del musicista.
Altri grandi
compositori, che scrivono per pianoforte e per orchestra, sono Robert Schumann
e Franz Schubert. Un compositore che scrive composizioni solo, o quasi,
pianistiche, è Fryderyk Chopin. Può essere considerato come il più
rappresentativo dei compositori romantici che, attraverso il pianoforte,
riescono a rappresentare i più intimi sentimenti.
Nel
Romanticismo, nei salotti della borghesia, si recitavano poesie, ci si
interessava di problemi sociali, si parlava di politica e, naturalmente, si
ascoltava musica. Con il pianoforte, e
con l’evoluzione della sua costruzione, si sviluppa il virtuosismo, una pratica
musicale con cui il pianista esprime tutta la sua bravura, sia a livello
espressivo, sia a livello di tecnica. Tra i compositori che hanno
scritto brani di questo tipo, abbiamo Chopin e Liszt.
Organologicamente
parlando, abbiamo alcune importanti novità. Il pianoforte si perfeziona.
Nascono costruttori che ampliano la sua dinamica e ne perfezionano il suono.
Viene utilizzato sia come solista, sia nella grande orchestra, in cui ha spesso
il ruolo di solista nei concerti per pianoforte e orchestra.
L’orchestra
si amplia, diventa più espressiva, può rendere tutte le dinamiche e le
espressioni. La tromba, che dal 1815 possiede il moderno meccanismo dei
pistoni, entra stabilmente nel suo organico.
Anche il violino, per la sua espressività, rappresenta un importante veicolo dei sentimenti. Niccolò Paganini si è dedicato in particolare alla composizione di brani per questo strumento.
Le
percussioni iniziano ad avere un ruolo importante all’interno dell’orchestra.
Rimane in
uso, comunque, anche la musica da camera, costituita da duo, trio, quartetto…
Il
melodramma ha un enorme successo in tuta Europa. In Italia gli Autori
principali sono Gaetano Donizetti, Vincenzo Bellini, Saverio Mercadante e
Giuseppe Verdi. In particolare, con Verdi, l’opera assume nuove dimensioni.
Oltre ad interessarsi di argomenti storici e amorosi, inizia a rappresentare
vicende in cui la storia originale si intreccia con i problemi politici e
sociali dell’Italia, come la libertà dallo straniero.
In Germania
si afferma il melodramma di Wagner. In Francia il Grand Operà,
particolarmente con George Bizet, autore
di “Carmen”.
Nel primo
Romanticismo, nel campo della musica vocale da camera, in area nord europea, ha
grande successo il lied (plurale lieder), una composizione vocale (tipo, per
intenderci, una canzone) scritta per pianoforte e voce solista. Schumann,
Schubert, Beethoven, Chopin, scrivono lieder musicando poesie di scrittori
coevi.
In Italia si
diffonde l’aria da camera, una breve romanza per canto e pianoforte,
generalmente su temi amorosi. Scrivono arie da camera tutti i più importanti
operisti italiani: Bellini, Donizetti e Verdi.