QUANDO IL DIVO E’
UNO DI NOI
Leggo un
articolo con questo titolo sul Carlino del 13 Agosto 2014, in merito alla morte
di Robin Williams, indimenticabile e versatilissimo attore di tanti splendidi
film.
Tra le tante
righe, leggo anche il ricordo di Lady Diana, che, al suo funerale, fu seguita
da oltre tre milioni di inglesi che la ritennero degna della loro presenza.
E questa
relazione, tra Lady Diana e la sua morte, la leggo in moltissimi altri casi in
cui una data, la fine di agosto, ricorre.
Nessuno
ricorda mai, comunque, che all’incirca in quella data, il 5 settembre 1997,
scomparve una donna che, anche se non era blasonata, e se non aveva mai
partecipato ad alcun film, neppure in una parte piccola piccola, aveva un cuore
ed una volontà che le facevano superare tutte le barriere terrene, per quanto
grandi esse fossero.
Parlo di
Maria Teresa di Calcutta, per la quale non ci sono parole sufficienti a delinearne
la personalità e le potenzialità umane espresse in una vita intera.
La cosa mi
fa riflettere: sulla caducità della vita, e sulla potenzialità della “ricchezza
terrena” per mantenere in vita, a distanza ormai di decenni, una persona.
Sull’importanza
che la gente dà all’aver girato dei film, o ad essere stata la principessa
triste d’Inghilterra piuttosto che all’aver salvato migliaia, forse milioni di
persone povere ed emarginate con la sola bandiera della propria volontà, di un
infinito coraggio e del proprio credo religioso.
Pier Giacomo
Zauli